Lettera aperta al brand: un’esortazione sul prendere posizione e schierarsi.

#Brand #Coraggio #Efficacia #Contemporaneità #Futuro

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Caro brand,
sappiamo bene come la pensi. Credi che parlare a tutti indistintamente sia una buona strategia e che al contrario perderesti dei clienti, ma lasciati accarezzare dal dubbio e guarda anche cosa fanno gli altri. Nike ad esempio.

Per festeggiare i 30 anni del claim Just do it scelse un volto, quello di Colin Kaepernick, e un’headline forte, diretta: Believe in something, even if it means sacrificing everything.

Colin Kaepernick, ex-quaterback dei San Francisco 49ers, fu l’atleta che diede il via alla simbolica protesta di inginocchiarsi durante l’inno nazionale prima delle partite della NFL. Il gesto, seguito da molti suoi colleghi, contestava le discriminazioni nei confronti delle minoranze negli Stati Uniti. Kaepernick, scatenò le ire di Trump che arrivò a definire lui e i suoi colleghi “figli di puttana” e il gesto come anti-patriottico.

Quella di Nike è stata una scelta di corporate marketing molto forte, una presa di posizione netta che si schiera da una parte ben precisa della barricata, costruendo intorno a Kaepernick – da due anni senza ingaggio a causa della protesta – una campagna non direttamente legata al prodotto, ma piuttosto a un tema socio-politico di rilevanza nazionale (e internazionale): l’ingiustizia sociale nei confronti delle minoranze etniche. Sai perché non ha avuto paura di fare una scelta di questo tipo?

La pubblicità sta cambiando e continua a farlo rapidamente, sia nella forma che nei contenuti. Merito di una maggiore coscienza sociale diffusasi anche (ma non solo) grazie al web e ai social. Caro brand, devi sapere che uno come te non può più permettersi di promuovere solo il suo prodotto, ma deve parlare alla gente, schierarsi. È importante che entri nella sfera dei valori, allargando e trasformando il tuo concetto di target. Il tuo purpose, la vera e più intima ragione per cui esisti e parli, diventa fondamentale per il posizionamento della tua azienda e per quello degli stessi prodotti, alla pari di prezzo e qualità.

Ma devi sapere che un approccio del genere non mettere d’accordo tutti. La scelta di Nike scatenò la rabbia dei clienti più conservatori, con tanto di scarpe date alle fiamme e mostrate sui social. E quindi a questo punto ti chiederai se prendere una posizione può essere dannoso per te. Ti rispondiamo di no, nel modo più assoluto. Continuare a parlare ad un target socio-demografico ad oggi non ti è utile, devi selezionare un target con un orientamento valoriale. Il bello è che puoi scegliere a chi parlare, di che cosa e in che modo.

Paolo Iabichino una volta disse: “E quando vi dicono che la pubblicità è morta ridete in faccia a chi non sa scrivere un modo diverso di farla. E provate a schierarvi, perché adesso è diventato urgente”

La pubblicità ha, da sempre, raccontato il suo tempo. Lo faceva 50 anni fa e continua a farlo oggi. Nell’epoca della post-verità, della caduta di miti e valori, e della perdita di fiducia nei confronti di istituzioni e media, parlare del reale è l’unico modo per parlare alle persone, le tue persone. Molti dei tuoi colleghi lo hanno già capito e si stanno muovendo in questa direzione. Inutile dirti che, da persone prima e da pubblicitari poi, questo approccio non solo ci piace ma ne abbiamo davvero bisogno per farti parlare con convinzione, fermezza e farti piacere anche di più.

Ora, dicci da che parte stai. Se scegli la nostra, sai dove trovarci.

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